SEX & the NET

Sperimentare la sessualità non è certo qualcosa di nuovo. Negli ultimi anni internet ha cambiato il modo in cui si vive l’intimità, modificandone il concetto stesso: sono fioriti una serie di termini nuovi, di solito inglesismi, non sempre sono molto chiari. Vediamone alcuni…

Sexting

Il termine sexting deriva dall’unione delle parole inglesi sex e texting e si riferisce all’invio/ricezione o la condivisione di testi, video o immagini sessualmente espliciti: dall’utilizzo dei vecchi mms, in pochi anni gli smartphone hanno permesso di inviare nell’immediato foto e video tramite numerosi social network. Con pochi gesti, una foto può passare da Snapchat a Kik, da Messenger a Whatsapp e Instagram.

Di solito il sexting è fatto tra persone che si fidano l’un l’altra e di per sé non implica alcun problema. Una cosa è certa: questa fiducia non è sempre ben riposta e il rischio di diffusione è tanto alto da aver portato alla nascita di fenomeni che hanno richiesto definizioni specifiche, portando addirittura alla configurazione di reati.

Child Sexual Abuse Material

L’invio di foto che ritraggono minorenni al di sotto dei 18 anni in pose sessualmente esplicite configura il reato di distribuzione di materiale pedopornografico; l’Interpol ha invitato ad utilizzare la denominazione “materiale sessualmente esplicito a danno di minore” (Child Sexual Abuse Material), al posto del classico “materiale pedopornografico” per sottolineare la mancanza di responsabilità da parte dei ragazzi. Infatti, la presunta ignoranza dell’età del minore eventualmente implicato, non è contemplata. Dalla ratifica della Convenzione di Lanzarote (avvenuta in Italia nel 2012), anche i disegni di sesso fra minori sono considerati parte della categoria (lasciando grandi domande su cosa fare di manga e anime ormai diffusissimi). Chiaramente anche i minori di 18 anni sperimentano la sessualità, a maggior ragione, tramite le nuove tecnologie senza troppa consapevolezza: se è vero che nessuno punirà mai una ragazzina di 16 anni per aver inviato proprie foto al fidanzato, le possibili implicazioni di questo gesto sono numerose e complesse (anche per i maggiorenni). Celebre è il caso di Tiziana Cantone, arrivata al suicidio a seguito della diffusione virale di un video privato.

Sextortion

Il termine sextortion deriva dalla crasi di sex ed extortion: si tratta della minaccia di diffusione del materiale sessualmente esplicito a fronte di richieste di denaro o di invio di altri contenuti di questo tipo. Nella legislazione italiana, il fenomeno non ha un inquadramento specifico, ma si rifà a reati già tutelati dalla legge, come, appunto, l’estorsione o la diffusione di materiale pedopornografico (in caso di minori).

Famosa la truffa di Chatroulette, che ha visto protagonisti moltissimi malcapitati negli scorsi anni: una seducente ragazza chiedeva tramite il social di inviare video in cui veniva richiesto di masturbarsi. Una volta inviato, l’utente riceveva un messaggio in cui veniva richiesto di inviare un’ingente somma di denaro: punizione per la mancata consegna, la diffusione del video a tutti gli amici di Facebook. La Polizia Postale ha avuto (e ha) parecchio da fare!

Revenge porn

In alcuni casi, la diffusione di materiale può invece avvenire senza che ci sia minaccia. Un fenomeno che si è diffuso soprattutto all’estero (o quantomeno conosciuto all’estero) è il cosiddetto revenge porn, ossia la diffusione di contenuti intimi da parte degli ex fidanzati ed ex fidanzate. Esistono addirittura siti specifici, come myex.com, diventati vere e proprie piattaforme dedicate ad umiliare vittime solitamente ignare al termine delle relazioni.

Laureata in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Specializzata presso la Scuola di Psicoterapia ad Orientamento Sistemico e Socio-Costruzionista di Milano – Centro Panta Rei, è iscritta all’Albo degli Psicoterapeuti della Lombardia (n. 15580). È terapeuta EMDR.

 

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Federica Corbetta

Laureata in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Specializzata presso la Scuola di Psicoterapia ad Orientamento Sistemico e Socio-Costruzionista di Milano – Centro Panta Rei, è iscritta all’Albo degli Psicoterapeuti della Lombardia (n. 15580). È terapeuta EMDR.  

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