Come usare l’ansia a proprio vantaggio

Di solito siamo portati a pensare che l’ansia sia qualcosa di terribile e sbagliato, pensiamo che ci porti ad essere deboli, insignificanti e in qualche modo sbagliati. A volte cerchiamo di tenerla nascosta, come se fosse un inenarrabile segreto, continuando a dirci che sarebbe davvero sconfortante se qualcuno scoprisse questa nostra debolezza. Questo modo di approcciarsi all’ansia è completamente comprensibile, l’ansia ci fa sentire a disagio, ci confonde, ci fa stare male, e cerchiamo in ogni modo di scacciare queste sensazioni negative.

Ma il disagio che l’ansia crea è in realtà una cosa buona, l’ansia ci deve far sentire a disagio. L’ansia è presente proprio per faci focalizzare su un obiettivo o darci lo stimolo per risolvere il nostro problema, non è fatta per essere ignorata facilmente. Questo però significa che possiamo usare l’ansia per aiutarci nel raggiungere i nostri obiettivi.

Un moderato livello di ansia può essere quella spinta che tutti noi necessitiamo per migliorare la nostra performance. Anzi, difficilmente senza quella spinta in più che ci può dare un moderato livello di ansia riusciremmo a fare del nostro meglio. Il “segreto” è quello di ascoltare la nostra ansia, di accoglierla e non di resistergli e averne paura, perché questo non farebbe altro che ingigantirla, rendendola sicuramente meno utile e alla fine dannosa. Quando abbiamo paura dell’ansia tenderemo ad evitarla e la percepiremo come un grosso ostacolo che non riusciamo ad aggirare nel raggiungere i nostri obiettivi.

Al contrario, se riuscissimo a vedere l’ansia come un attrezzo a nostra disposizione per aiutarci nell’affrontare quello a cui teniamo e a darci l’energia per affrontarlo riusciremmo a esperire l’ansia come una emozione utile nel raggiungere i nostri obiettivi. Perché l’ansia può essere utile.

L’ansia infatti utilizza i circuiti cerebrali legati alla motivazione, ci aiuta a porre la nostra attenzione su un obiettivo e ci aiuta a metterci in azione per raggiungerlo, inoltre ci permette di rimanere concentrati su quello che stiamo facendo, proprio perché il raggiungimento dell’obiettivo ci permette di “levarci di dosso” questa sensazione spiacevole.

Avendo questo in mente possiamo tentare di focalizzare la nostra ansia nel cercare di trovare delle soluzioni ai nostri problemi. Se per esempio ci sentiamo in ansia perché pensiamo di non riuscire a gestire il nostro nuovo lavoro, potremmo usare la nostra ansia per migliorare in aspetti che posso controllare o in cui posso migliorare, se ci sentiamo in ansia nel dover dare una brutta notizia a qualcuno possiamo usarla per cercare un modo per migliorare il modo in cui siamo questa notizia. Quando siamo in ansia per un esame che si sta avvicinando possiamo usarla per cercare di prepararci al meglio e ottimizzare la nostra gestione del tempo.

Tutte le volte che iniziamo a sentirci in ansia dovremmo chiederci sempre due domande: qual è il problema su cui l’ansia sta cercando di portare la mia attenzione? E come posso usare la mia ansia per risolvere questo problema?

Più cerchiamo invece di ignorare la nostra ansia, di non affrontarla tanto più questa crescerà e sarà difficile usarla a nostro vantaggio.

Concludendo quindi se riuscissimo ad affrontare la nostra ansia non come un ostacolo ma come una risorsa potremmo capitalizzare la nostra ansia usandola come una strategia per ottenere quello che vogliamo.

Laureato in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, è Dottore di Ricerca in Scienze della Formazione e della Comunicazione e Professore a Contratto presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Specializzato presso la Scuola di Psicoterapia ad orientamento Cognitivo-Costruttivista Relazionale – Centro di Terapia Cognitiva di Como, è iscritto all’Albo degli Psicoterapeuti della Lombardia (n. 15957).

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Valerio Salvarani

Laureato in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano-Bicocca, è Dottore di Ricerca in Scienze della Formazione e della Comunicazione e Professore a Contratto presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Specializzato presso la Scuola di Psicoterapia ad orientamento Cognitivo-Costruttivista Relazionale – Centro di Terapia Cognitiva di Como, è iscritto all’Albo degli Psicoterapeuti della Lombardia (n. 15957).

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